Uffici chiusi per lavori infiniti. «Dipendenti e utenti: troppi disagi»

L’intervista.
Danilo Vitagliano, quanti cantieri bloccati abbiamo in provincia?
Sono una dozzina quelli chiusi per adeguamento al progetto Polis (servizi anagrafe e certificati), lavori che non vedono ancora la fine. A questi si aggiungono gli sportelli razionalizzati dal tempo del Covid. Sono altri 22, soprattutto nei piccoli paesi. Gli utenti subiscono. Siamo preoccupati perché i cantieri sono deserti. Sul lato di via Mazzini delle Poste Centrali di Alessandria è presente una impalcatura, ma nessuno ci lavora. È insostenibile!
Dove?
A Cantalupo, per esempio. Si spendono i soldi per migliorie, quando si sa già che nei prossimi mesi si cambierà sede. O a Ovada. Si sono spesi soldi per l’impianto di riscaldamento e condizionamento ma non ha mai funzionato. Da una parte una eccessiva razionalizzazione, dall’altra sprechi incomprensibili
Il personale agli sportelli è adeguato, all’aumento dei servizi offerti?
Il personale attuale non potrebbe garantire l’operatività in tutti gli uffici, nonostante chiusure e riduzioni di orari. Le assunzioni nel 2023 si sono fermate. 14 in ambito sportelleria, compresi i consulenti, a fronte di una cinquantina di pensionamenti. Nel mondo Poste alessandrine si registra poi una dozzina di dimissioni di chi ha cambiato lavoro o non si è trovato bene
Com’è il dialogo con l’azienda?
Poste Italiane è sorda alle nostre richieste. Abbiamo più volte lamentato situazioni di stress lavorativo per i continui distacchi del personale, costretto a coprire più uffici, o ancora per gli obiettivi commerciali sempre più alti, difficili da raggiungere perché in alcune realtà non ci sono riscontri oggettivi. Ore straordinarie, trasferte pagate in ritardo, uffici fatiscenti e freddi per guasti. La manutenzione non è puntuale e se apri un ticket (segnalazione di intervento) spesso viene chiuso in automatico senza tenerne conto. Solo quando gli Rls (rappresentanti lavoratori per la sicurezza) o il sindacato interviene e minaccia azioni, allora viene il tecnico. Le ore per la pulizia degli immobili sono state addirittura ridotte
La situazione dei portalettere è diversa?
Anche tra i ‘postini’ il personale non è sufficiente, a fronte di numerose persone che lasceranno il lavoro in quest’anno. Auspichiamo politiche attive più incisive per trasformare i part time in full time, dal momento che Poste è il primo player nazionale anche nella consegna dei pacchi. Altrimenti il 2024 inizierà in salita
Si parla di privatizzare Poste Italiane. Siete d’accordo?
Svendere per 3,5 miliardi una delle più importanti aziende statali che fa utili, con l’idea di risanare il debito pubblico mille volte superiore ci preoccupa: non siamo sicuri che un privato manterrà tutti i servizi anche nei borghi di frontiera con pochi utenti. Sensibilizzeremo i politici locali in merito – visto che il piano sta passando in sordina – ed eventualmente ce ne ricorderemo al momento di andare a votare.
Privatizzare non è una buona idea: è antieconomico e controproducente
Manca il personale: nel 2023 sono state pochissime le assunzioni